Gli Dei entrarono nel teatro. “Giove era il primo ad ammirare le grosse ed innumerevoli colonne di marmo pario, veri pezzi di montagne, opera gigantesca, e, osservandole, stupiva che esse, molte ed immense com’erano, avessero potuto essere trasportate ed erette in quel luogo: benché se le vedesse davanti agli occhi, diceva che un’opera di quel genere non era possibile, e non finiva mai di guardare estaticamente e di lodare. S’accusava nel suo intimo di scioccheria e d’ottusità per non essersi rivolto agli artefici di quell’opera meravigliosa, piuttosto che ai filosofi, per ascoltare i loro consigli sulla costruzione del nuovo mondo.
Leon Battista Alberti,
Momus o del Principe, Libro Quarto